CARMEN

CARMEN

“Vera punta di diamante di questa Trilogia 2019 è senza ombra di dubbio stata la produzione di Carmen… Il bravissimo regista Luca Micheletti, prima che un bravissimo baritono, incornicia tutto in una drammaturgia a dir poco sconvolgente, forte, una recitazione dura e determinata, a cui si prestano, mirabilmente, tutti i protagonisti dell’opera in uno spettacolo da lasciare a bocca aperta per la sua bellezza. Allo stesso regista il ruolo di Escamillo, a cui Micheletti dona tutto il suo bel timbro vocale, la sua perfetta dizione e la bellissima linea interpretativa.
Il foltissimo pubblico ha salutato colorosamente tutti i protagonisti dello spettacolo, evidenziando la bellezza del nuovo allestimento.”

Sabino Lenoci, “L’opera”, dicembre 2019

“Luca Micheletti, con un passato da attore di prosa, non solo ha cantato benissimo il ruolo anfibio, di basso-baritono, del Torero, con una spavalderia e insieme una finezza davvero spagnolesca, ma ha firmato uno spettacolo affascinante. Eliminato qualsiasi riferimento geografico e cronologico, la sua Carmen sembra vivere in un mondo in bianco e nero, di passioni violente e mortali, fra Almodóvar e il Frank Miller di Sin City: una maîtresse introduce i soldati alla visione di uno spettacolo erotico, vendendo loro i biglietti e accomodandoli sulle poltrone rosse: è l’uscita dellesigaraie , ma la figura di questa drag queen diventerà un fil rouge, prima come Lillas-Pastia e poi come guida della spaurita Micaela. Tutto lo spettacolo è eccellente, coerente ed emozionante, ma alcuni momenti sono francamente memorabili: un terz’atto fatto praticamente solo di fasci di luce, le proiezioni in controluce su telo rosso dell’apertura del quarto, nonché il crollo improvviso, e lento, di questo telo a rivelare un immoto Don José pronto allo scontro finale con Carmen. E tutti recitano benissimo e con convinzione, in dialoghi molto più lunghi del consueto: una Carmen, in definitiva, tesa e sensuale, cupa e violenta, senza alcuna concessione al couleur locale o cattive tradizioni. Uno spettacolo – lo ripeto – notevolissimo. Anche la parte musicale era di eccellente livello… Un vero trionfo di pubblico.”

Nicola Cattò, “Musica”, 312, dicembre 2019-gennaio 2020

“Notevolissima la capacità del regista di muovere le masse e di infondere carica teatrale agli interpreti, tutti perfettamente compresi nei propri rispettivi ruoli, secondo una gestualità che amplifica la tensione emotiva e ne rende ancor più tagliente il senso drammatico. Proprio per questo – pur in un siffatto itinerario narrativo – non mancano momenti di commozione e riguardano segnatamente la figura della protagonista, colta nella sua fatale, desolata, solitudine. In una tale prospettiva, non si sente affatto la mancanza di tutto quell’apparato folclorico che accompagna l’universo di Carmen, soprattutto nell’immaginario del pubblico. Per questo, basta la musica…
Tutti gli interpreti offrono una prova maiuscola in termini squisitamente attoriali. A cominciare proprio da Luca Micheletti, il cui carisma scenico deflagra nella figura spavalda e corrusca di un Escamillo mai prima d’ora così perturbante. La voce è molto bella, brunita nel suo colore schiettamente baritonale, ampia e possente, ma piegata a un canto morbido, sfumato, attentissimo al valore della parola.”

Fabio Larovere, “Connessi all’Opera”, 5 novembre 2019

“Come ogni capolavoro, Carmen ha sempre qualcosa da aggiungere. Anche in un allestimento come quello ideato per il Ravenna Festival da Luca Micheletti, che si basa piuttosto sul levare. Levare tutto il superfluo della tradizione scenografica, del colore locale, degli stereotipi di genere fino a giungere ad uno spazio nero, che si teme opaco e claustrofobico, ma che si rivelerà quanto mai duttile. Sarà prima la piazza, poi un night club espressionista, quindi la montagna dei contrabbandieri, e infine lo spiazzo disperato della tragedia finale. In questo contenitore, solo all’apparenza neutro, si muovono gli attori di un dramma anche troppo conosciuto, ciascuno costretto a scalare una parete ripida di dolore che percepiamo da subito, per una volta non distratti dal rosso delle gonne, dall’oro dei pendenti gitani e dalla luce violenta del sole. Ciascun personaggio porta già in sé il peso del proprio fato. Ed è proprio il lavoro sui caratteri, la loro evoluzione, il manifestarsi dei disagi in pieghe sempre più profonde e inusuali rispetto alla tradizione il punto focale della regia di Micheletti.
Veniamo a Micheletti cantante, ovvero Escamillo. Nel secondo atto appare dal nulla in impermeabile nero di pelle per la sua celebre scena, interpretata con una forza prorompente per l’esultanza del pubblico. Si vede che è un attore in ogni suo gesto, anche da fermo riempie la scena. Ma il cantante non è da meno, la voce è piena, intensa, di bel timbro e di ampio spessore. Il finale del duetto Escamillo/Don Josè, entrambi capaci di volumi possenti, è stato memorabile, una storia d’altri tempi, quando le voci facevano tremare i lampadari.”

Daniela Goldoni, “OperaClick”, 10 novembre 2019

Carmen was entriguingly set in a Spanish bordello by director Luca Micheletti who also sang the role of Escamillo with panache. An exciting take on the many variations of the opera.”

Clare Colvin, “Sunday Express”, 10 novembre 201

Carmen corale fantasiosa e intelligente. E’ stato un trionfo Carmen, ultimo spettacolo della Trilogia d’Autunno il 10 novembre 2019 al Teatro Alighieri: tutto esaurito, con tanti stranieri, pubblico rapito, stand ovation finale e applausi in corso d’opera, sulla scena una sinergia virtuosa e una macchina teatrale perfetta…
Luca Micheletti, spavaldo Escamillo di buona emissione vocale nonché regista di talento… A Carmen ha impresso il piglio sicuro del teatrante, lui che come attore ha collaborato con registi come Ronconi e Bellocchio e vanta riconoscimenti come il premio Ubu (2011) prima di darsi con altrettanto successo al canto baritonale. Questa Carmen gli spalanca una nuova carriera per cui ha  gli strumenti giusti, come musicista e come uomo di teatro.”

Attilia Tartagni, “Gli amici della musica”, 11 novembre 2019

“Il lato noi di Carmen ipnotizza la platea. Grande successo al teatro Alighieri di Ravenna per il debutto di Luca Micheletti nella regia lirica. La sua Carmen… ha il merito di concentrare l’attenzione sul tormento delirante dei protagonisti… 
Brilla la prestazione dello stesso Micheletti: il suo Escamillo gronda carisma scenico e la voce è possente e timbrata.”

Fabio Larovere, “Corriere della Sera”, 5 novembre 2019

“Convince e affascina la lettura del regista/baritono Luca Micheletti […]. La levata del sipario rivela una scena composta da un unico, cupo fondo nero. Una tela su cui Micheletti è libero di gestire colori e sfumature, ora a piccole campiture, ora con pennellate più robuste; su tutti spicca l’uso del rosso, che non è solo il colore del sangue: il rosso è sensualità, è dolore, è potere, è pericolo, è terrore, è fuoco. È il colore di un’aggressività che può essere espressa o subita, è il colore di una selvaggia indipendenza intrappolata dalla gabbia monocromatica del nero. Rinunciando a un’iconografia tradizionale, nella sua Carmen Luca Micheletti riporta alla luce lo spirito autentico del dramma di Bizet, una torbida storia di annientamento e dissoluzione, dove dominano assai più le ombre della luce; così facendo, Micheletti si appropria di tutto il potenziale di una drammaturgia troppo a lungo soffocata da nastri e fiori nei capelli.
Di inestimabile aiuto alla lettura (tutt’altro che in contrasto con il testo originale) di Micheletti le strepitose e complesse scene di Ezio Antonelli e i costumi di Alessandro Lai, splendidi nella loro selezionata essenzialità, ma soprattutto l’eccellente disegno luci di Vincent Longuemare.”

Luca Fialdini, “L’Ape Musicale”, 21 febbraio 2020

“Una menzione speciale per Luca Micheletti (Escamillo) che della Carmen ha firmato anche la splendida regia. Un’opera vibrante di energia e di sensualità nella prima parte in cui i protagonisti si muovono fra la caserma e la piazza, fra la fabbrica di tabacco e l’osteria. La scena trasuda vita, desiderio e sesso, dove il testosterone dei soldati fa pendant con la lascivia da bordello delle operaie. Tutta la seconda parte della Carmen, invece, con l’attesa della morte per mano dell’uomo è un crescendo in nero di inquietudine e di sgomento, di sacrificio già scritto eppur così crudele e insensato.”

Pier Giorgio Carloni, “Ravenna Notizie”, 4 novembre 2019

“Una Carmen spumeggiante. Un lavoro che occorre correre a vedere. Luca Micheletti, artista che segue, contemporaneamente, più carriere nel mondo dello spettacolo, non solo è un premiato regista e attore ma è anche un baritono di classe: un Escamillo cinico con una voce robusta.”

Giuseppe Pennisi, “Il Sussidiario”, 10 novembre 2019

“Tutti destinati a diventare veri big della lirica. A cominciare dal regista che oltre ad essere un attore è un baritono che sta facendo unaa brillante carriera […] Luca Micheletti, che scolpisce una regia viva, lacerante ed a volte graffiante. […] La sua lettura di Carmen pone la protagonista al centro di una cupa storia di sesso e violenza.”

Maria Cristina Chiaffoni, “Liricamente”, 19 febbraio 2020

“Questa regia ha focalizzato lo “spirito dell’opera e dei personaggi e anziché stravolgerli – come capita di vedere spesso nelle regie moderne – ne ha potenziato i tratti psicologici in perfetta coerenza con i contenuti musicali e letterari.”

Athos Tromboni, “Gli amici della Musica”, 8 febbraio 2020

“Convince l’opera di Bizet nell’allestimento di Luca Micheletti. Confrontarsi con un lavoro che può annoverare un buon numero di validi modelli di allestimento richiede la capacità di individuare un proprio tono di voce, una propria via di comunicazione. E Micheletti c’è riuscito: quella andata in scena ieri sera al Giglio era la sua Carmen – ossessiva ed ammaliante.
Un’atmosfera stregata pervade lo sviluppo dell’opera… Un incantesimo.”

Elisa Tambellini, Lucca in Diretta, 22 febbraio 2020

“Luca Micheletti, un barítono de voz caudalosa y expresiva que también cantó un excelente Escamillo.”

Agustín Blanco Bazán, “Mundo clasico”, 19 novembre 2019

“Luca Micheletti, giovane uomo di spettacolo dai molti talenti: è infatti attore e regista di prosa, dotato baritono (già presente con successo nella Trilogia 2018, quest’anno è stato un Escamillo di ragguardevoli doti vocali e imperiosa presenza attoriale) e ora anche regista d’opera.”

Patrizia Luppi, “Le Salon Musical”, 10 novembre 2019

“Ho incontrato il lavoro di un regista intelligente e coerente, che ha costruito uno spettacolo sicuramente dark, ma sensato, geniale, funzionale, accattivante, […] ha risposto ad ogni problema scenico che potesse porsi con un progetto lucido ed elaborato… la gestualità dei singoli e tutte le situazioni dell’intreccio si sono delineate con una naturalezza inusuale per i palcoscenici lirici. Ha costruito dei cantanti attori, capaci di gestire i personaggi, pur nelle loro diverse sfaccettature, come interpreti consumati, nella ricerca costante di una fusione tra le loro giovani identità e quelle dei loro giovani personaggi.”

Marcello Lippi, “Young Slow Journalism”, 26 febbraio 2020